IL TEATRO A SCUOLA
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On demand
Con la formula On Demand vengono organizzati direttamente a scuola laboratori performativi, da proporre di classe in classe, o spettacoli, da allestire in luoghi come auditorium, aule magne, palestre, teatri messi a disposizione dalla scuola.
Spettacoli
Laboratori
Laboratori su misura
Età: 6-13 anni
I nostri esperti in recitazione, narrazione, movimento, musica, illustrazione e tanto altro progettano ogni anno percorsi su misura, in accordo con le esigenze e le tempistiche delle scuole che ne fanno richiesta.
Contattare, in questo caso: didattica@teatrotelaio.it
Gli Spettacoli
Le quattro stagioni viste attraverso gli occhi di un piccolo seme che da molto tempo aspettava di germogliare e che ora è pronto a raccontare e vivere i piccoli ma sorprendenti avvenimenti che in ogni istante la natura offre.
I mutamenti di un albero che regala frutti, la luna che si rovescia e cambia colore, fiori che ballano ed altri che sanno esaudire i desideri di chi li sa cogliere.
Piccoli miracoli che la natura crea all’arrivo di ogni nuova stagione: la grazia della primavera, il rigoglio dell’estate, la malinconia dell’autunno e un inverno fatto di tanta neve con cui giocare, paziente attesa di desideri che si devono realizzare.
All’interno di una piccola baracca per burattini vivono e appaiono, scomposte e apparentemente non collegate tra loro, le parti di un attore in carne e ossa che non percepiamo mai per intero.
Attraverso il boccascena del minuscolo teatrino vediamo dapprima solo un paio di dita, poi il viso, mentre il resto del suo corpo è celato alla vista dei piccoli spettatori.
La cornice è creata dalle due dita protagoniste, gli indici delle mani ribattezzati Undito e Secondito, pronti a litigare tra di loro ma muti quando appare l’attore, loro padrone.
Le due dita sono in teatro per aiutare l’attore a raccontare tre storie; tre brevi “spettacoli” ispirati a libri illustrati per l’infanzia che riflettono, nell’ordine, sui concetti di attesa, sguardo, ribellione.
Le dita protagoniste dello spettacolo, oltre a mettere in scena le singole vicende, le osservano dall’esterno e tramite esse maturano una loro presa di coscienza: al termine dello spettacolo decideranno di ribellarsi al loro padre padrone che le comanda a bacchetta come un vero e proprio ditAttore.
Dove finisce la terra e comincia il mare c’è un faro bianco e rosso con tanto di lanterna in cima. Dentro il faro vive un signore, il guardiano del faro. Si chiama Lucio. Ogni giorno Lucio riceve lettere e messaggi da tutti i bambini che attendono con trepidazione l’arrivo del Natale. Lucio le raccoglie e le ordina per bene: esegue il suo lavoro con molta cura, rispettando una sua consolidata e solitaria routine.
Ma un giorno arriva una lettera speciale, indirizzata proprio a Lucio e scritta nientemeno che dal Natale in persona.
Il Natale ha bisogno di lui, forse è in pericolo, e così Lucio deve partire, abbandonare il suo rifugio per intraprendere un viaggio in mare aperto. Durante il percorso alla ricerca del Natale, si imbatterà in strane presenze e scoprirà qualcosa che ancora non aveva capito…
Lui è molto ordinato. Costruisce sedie per stare seduti, fermi, composti. Per stare come si deve stare. Per fare quello che si deve fare. Ma all’improvviso arriva Lei, che sembra volare di qua e di là, col suo sacchetto pieno di strane cose: oggetti e colori diversi come diverse sono le cose di cui è fatto il mondo. E queste cose servono a completare. A trasfigurare. A fare crescere e diventare grandi.
Un viaggio surreale tra due emozioni…anzi tante quante ne possono nascere dall’incontro di due persone che sembrano distanti tra loro ma forse, anche se non lo sanno, hanno bisogno l’una dell’altra. È così che, con un po’ di fantasia in mezzo a tutto quell’ordine e un po’ di ordine in mezzo a tanta fantasia, i due personaggi inizieranno a trasformare le sedie che hanno intorno e a trasformarsi, a scoprire che l’altro non è così lontano da noi. Che qualcosa che “Lui” o “Lei” hanno è un pezzo di ciò che a noi manca. Di ciò di cui sentiamo nostalgia.
Perché il mondo è pieno di cose, di sorprese, di incontri inaspettati. È un giardino. A volte vorremmo che tutto rimanesse uguale e invece dobbiamo cambiare, a volte vorremmo che tutto cambiasse e invece ci viene chiesta l’attesa e la pazienza. Sempre, dove c’è un io e un tu, qualcosa di bello e inatteso fiorisce. O nasce.
È lì, proprio lì, che può cominciare il gioco e la festa. Che può nascere ciò che da soli non avremmo potuto immaginare. Che possono nascere nuovi sguardi e nuovi pensieri.
Due Panda stanno mettendo su casa, ognuno la propria.
Si incontrano. Si guardano. Si piacciono. E poi?
Come si fa a esprimere il proprio affetto? Come far sentire all’altro il battito del proprio cuore? Come si può condividere il bene più prezioso? È necessario andare a una scuola speciale: una scuola d’abbracci. Perché con gli abbracci si possono esprimere tante cose: ci si fa coraggio, si festeggia una vittoria, la gioia di un incontro o la speranza di ritrovarsi quando si va via. E così i nostri due Panda imparano a manifestare le proprie emozioni, fino a condividere la più grande di tutte, quella che rende colorato il mondo e fa fiorire anche i bambù.
Una riflessione sul potere comunicativo di un gesto semplice come l’abbraccio: nasciamo in un abbraccio, da un abbraccio, spesso ce ne andiamo cercando un abbraccio; l’abbraccio è ciò che più spesso desideriamo nei momenti di sconforto, quando rivediamo qualcuno dopo molto tempo, quando vogliamo esprimere una gioia incontenibile. È per eccellenza il gesto della condivisione, dell’unione, della tenerezza, del ritorno, della riconciliazione. Un gesto che i bambini cercano e sentono come naturale all’interno del loro orizzonte affettivo, ma che si deve imparare ad ogni nuovo incontro
Storia di un bambino
e di un pinguino
Età consigliata: 3-10 anni
C’è un bambino che un giorno trova un pinguino davanti alla porta di casa. Un pinguino che sembra davvero molto molto triste.
Probabilmente si è perso, e il bambino cerca di capire da dove arriva, cosa vuole: “perché è triste questo pinguino”?. Il bambino decide di trovare il modo di riportarlo a casa, costruisce una barca e affronta con lui il lungo viaggio verso il Polo Sud, perché, come tutti sanno, i pinguini vivono al Polo Sud.
Ma se non fosse quello di tornare a casa il suo primo desiderio?
Una storia buffa per parlare di mondi sconosciuti che si incontrano, della difficoltà di comunicare e comprendere chi è altro da noi, di un oceano da solcare per far crescere in noi affetto ed amicizia. E così diventare grandi. Come nasce un dialogo? Sono così importanti le parole? Tra mille gesti che restano incompresi e piccole gag surreali, continui fraintendimenti, alcuni enormi, altri apparentemente insignificanti, tra mille avventure e tempeste, i due arriveranno alla fine del loro viaggio.
Ma un viaggio può veramente avere una fine?
Una coppia di uccelli che si muove in sincronia, come chi si conosce bene e si capisce al volo. Un’armonia che genera un uovo. Perfetto.
Bellissimo. Fragile. La cosa più preziosa. Pieni di felicità, i due uccellini cominciano a costruire un nido: lo vogliono grande ed accogliente per proteggere il loro uovo nel migliore dei modi.
Servono pazienza, ingegno, immaginazione, volontà; e i nostri due volatili ne hanno in abbondanza. Eppure… ogni volta che sono ad un passo dalla fine, qualcosa va storto. Dopo innumerevoli e comiche sconfitte, che metteranno a dura prova le loro certezze e la loro armonia, i nostri eroi capiranno come sia importante disfarsi del superfluo per arrivare all’essenziale.
Nido vuole parlare ai bambini di come i loro genitori li hanno attesi, con gioia e trepidazione, preparando con cura ed amore il posto giusto in cui farli crescere.
Lo spettacolo si accosta con ironia e delicatezza al tema dell’immediatamente “prima” della nascita.
Parla di come una famiglia che cresce debba mettersi continuamente in gioco, litigare a volte, senz’altro chiedere aiuto, poter contare su un’intera comunità e non demordere mai.
Un modo sorridente per far scoprire ai bambini la dedizione e la cura che hanno permesso il loro arrivo. Un omaggio a tutti i genitori imperfetti.
Siamo in una stalla, una stalla famosa, e quei due animali sono proprio loro: l’Asino e il Bue, con tanto di coda e orecchie. Da più di duemila anni tengono aperte le porte della loro casa e scaldano esseri umani grandi e piccini raccontando loro storie, belle e antiche.
Racconto dopo racconto, Asino e Bue si accorgono che ogni parola detta, ogni personaggio evocato, pur così antico e famoso, non sempre viene riconosciuto dai piccoli spettatori che li circondano. E’ l’occasione quindi per tornare alle basi, per spiegare tutto daccapo, giocando con le parole e trovando modi originali e divertenti per far conoscere tutto, o quasi, di quel gran mistero.
Partendo dalle cose più semplici, dall’ABC, per costruire, assieme, un alfabeto del Natale.
In un luogo remoto e inesplorato, come la Terra degli inizi, si affacciano due strani personaggi, che subito devono affrontare sfide e difficoltà. Rappresentano l’archetipo dell’essere umano, novelli uomini primitivi dotati di ingegno e spirito avventuroso. Mentre si immergono nel mondo vergine, scoprono un albero della vita carico di frutti misteriosi.
Attraverso un linguaggio comico e umoristico, senza parole ma ricco di suoni e gesti, i nostri due utilizzano i frutti come pretesto per rivivere l’evoluzione dell’umanità. Dalla scoperta del fuoco all’invenzione dell’allevamento e alla meccanizzazione, fino alla sfida di conquistare lo spazio come moderni Icaro e Dedalo. Tuttavia, l’euforia e l’onnipotenza culminano nel rischio di autodistruzione.
Attraverso il linguaggio universale dell’umorismo e l’uso di immagini suggestive, i due protagonisti, clown- antieroi, ci guidano in un viaggio teatrale che invita a riflettere sul nostro ruolo come abitanti di questo pianeta e a cercare una nuova direzione per il futuro.
Lo spettacolo non intende proporre una tesi contro lo sfruttamento delle risorse, ma piuttosto stimola una riflessione sul modo in cui gli esseri umani possono accedere alle risorse in maniera diversa e alternativa. Una chiamata a rapportarsi in modo diverso alla natura, custodendola e prendendosene cura.
Chi è veramente Ulisse e perché le sue avventure affascinano ancora oggi così tanto gli adulti come i bambini? Ulisse è un eroe multiforme, affascinante e simpatico perché sempre alla ricerca di qualcosa.
È curioso e quindi necessariamente astuto, perché, come ha imparato a sue spese, la curiosità può essere pericolosa.
È un attore, perché si traveste, ora da vecchio, ora da animale, dice di essere chi non è (o addirittura di essere Nessuno), è un incantatore che sa raccontare storie meravigliose e tutte le donne, perfino le dee, si innamorano di lui.
Vuole tornare a casa, ma c’è sempre un’altra avventura da vivere, o da raccontare, che gli fa smarrire la strada. In questo viaggio teatrale nell’Odissea di Omero, un improbabile rapsodo racconta le gesta di Ulisse, catapultando gli spettatori dentro la sua storia e le sue avventure, attraverso i racconti dei personaggi che lo hanno incontrato.
Uno spettacolo che sa alternare momenti di narrazione e poesia ad altri di maggiore impatto visuale, capace di incuriosire chi ancora non conosce l’Odissea e di emozionare quanti invece l’hanno letta o la stanno affrontando.
Un punto di vista originale che vuole semplificare senza banalizzare, mantenendo quel giusto pathos che emoziona e conquista i bambini.
Kon-Tiki
Un viaggio in mare aperto
Età consigliata: 8-14 anni
“Kon-Tiki” vuol dire letteralmente “Dio Sole”. Kon-Tiki è il nome della zattera costruita nella primavera del 1947 dall’esploratore norvegese Thor Heyerdahl, che partì dalle coste del Perù deciso a raggiungere via mare le isole della Polinesia Francese.
Senza remi, senza motore, sfruttando solo la corrente marina, i venti alisei e la buona sorte: 101 giorni in mare aperto assieme a un pappagallo e cinque compagni di viaggio che non avevano mai navigato prima di allora.
Thor partì per dimostrare che 1.000 anni prima lo stesso viaggio poteva essere stato intrapreso da un popolo primitivo in fuga dagli Inca. Per dimostrare che gli indigeni del Sudamerica riuscirono ad attraversare il Pacifico 500 anni prima di Magellano. Per dimostrare che da sempre l’uomo affronta il mare aperto, per sete di conoscenza o mosso dalla speranza di una vita migliore.
Con questa nuova produzione il Teatro Telaio intende affrontare una tematica strettamente d’attualità attraverso una storia realmente accaduta. Il viaggio inteso non solo come spostamento ma come scoperta, ricerca, fuga. La migrazione intesa non solo come emergenza ma come carattere distintivo di ogni civiltà fin dagli albori dell’umanità.
Tre musicisti si lanciano nella temeraria impresa di mettere in scena la tragica vicenda di Anne Frank con il solo ausilio dei loro strumenti (contrabbasso, chitarra, spazzole, vibrafono e oggetti di uso comune) e di un apparato scenico costituito da casse, bauli, rubinetti e catafalchi trafugati alla bisogna durante la loro tournée.
In un concerto fantasmagorico che spazia dal tragico al grottesco, con l’ausilio di voci narranti, effetti sonori e visivi, gli spettatori saranno condotti a vivere una realtà abbastanza simile a quella che per lunghi mesi ha affrontato quotidianamente la famiglia Frank, nei suoi aspetti claustrofobici, aberranti, ma anche buffi e ludici, divenuti normali nel clima disperato e grottesco di quegli anni.
L’Alloggio Segreto non è descritto o rappresentato, non c’è distanza fra attori e spettatori.
Il mondo interiore – ed esteriore – di Anne prenderà vita grazie a coloro che l’ascolteranno e potranno così vedere, attraverso i suoi occhi, uno scorcio della realtà che ha vissuto.
I Laboratori
Mani piedi occhi
Età consigliata: 1-6 anni
Un laboratorio, quasi una danza, un incontro tra esseri umani curiosi pronti a giocare assieme
La mano nasce, cresce, salta, corre.
Il piede sguscia, cerca, tocca, scappa.
Gli occhi parlano, sorridono, si incontrano.
I corpi si scoprono, percorrendo centimetri di pelle attraverso la danza e il contatto fisico ed emozionale.
Tocca a me, tocca a te.
Io ti guardo, tu mi guardi.
Tu fai come faccio io, io faccio come fai tu.
Il nostro corpo che gioca a meravigliarsi e stupirsi.
Il laboratorio può essere declinato in tre differenti modalità:
GENITORI-FIGLI: un adulto e il suo bambino si mettono in gioco e instaurano una relazione nuova grazie al contatto e al movimento. Un pezzo del corpo alla volta: mani, piedi, occhi…
NIDI: i primi passi alla scoperta del corpo attraverso il contatto e la danza con l’utilizzo di semplici oggetti e forme per una interazione ludica e creativa.
SCUOLE DELL’INFANZIA: muoversi in gruppo sperimentando un nuovo modo di entrare in relazione con gli altri e con lo spazio. La scoperta del corpo attraverso il contatto e il gesto artistico.
Il faro del Natale
Età consigliata: 3-8 anni
Al loro arrivo in aula i bambini troveranno uno strano personaggio e il suo faro in trepidante attesa del Natale che stenta ad arrivare.
Dopo aver introdotto la sua storia e aver raccontato quello che sta per succedere, il personaggio coinvolgerà i bambini in alcuni giochi di interazione per scoprire assieme a loro il sentimento dell’attesa, raccogliere i loro desideri, condividere il timore che si prova quando succede qualcosa di imprevisto o si scopre qualcosa che non conoscevi prima di allora.
La storia prosegue ogni volta in maniera diversa, seguendo i suggerimenti dei piccoli spettatori e lasciando che siano loro a diventarne protagonisti, propondendo soluzioni e idee.
L’esperienza si conclude con un breve laboratorio musicale in cui i bambini vengono coinvolti nella creazione del testo di una canzone e nella sua esecuzione.
Il terzo passo
Età consigliata: 6-11 anni
Il laboratorio rappresenta una creazione collettiva itinerante che unisce in un unico evento diversi approcci poetici all’arte nella natura e diverse tecniche espressive (il teatro, la narrazione, la poesia, la realizzazione di piccole installazioni con elementi naturali). I bambini coinvolti assisteranno ad una breve narrazione, seguiranno poi un laboratorio teatrale e saranno infine protagonisti di una piccola performance aperta al pubblico dei loro coetanei o genitori. Lo scopo dell’azione artistica è offrire ai bambini un’esperienza che si gioca sull’ascolto, la capacità di osservare e cogliere i dettagli, guardare con calma, esplorare, avere il tempo di stupirsi nell’osservare un luogo noto con occhi nuovi.
Il laboratorio deve essere svolto all’aperto, in un luogo ricco di vegetazione (bosco, giardino, parco e simili), quindi non può essere svolto in caso di condizioni meteo avverse.
I materiali necessari all’allestimento verranno forniti dal Teatro Telaio. Tre ore di attività, rivolte a gruppi di massimo una classe per volta, che possono essere svolte tutte nella stessa giornata, con una pausa nel mezzo di 30 minuti, oppure suddivise in due incontri in due giorni diversi della durata di 1h30’ cadauno.
In questo secondo caso sarebbe possibile incontrare due diversi gruppi nell’arco della stessa mattinata con possibile terzo gruppo pomeridiano.
La grammatica della fantasia
Età consigliata: 6-11 anni
Un istrionico e surreale maestro anima l’aula di una scuola primaria.
È un maestro un po’ strano: non insegna gramma-tica e nemmeno matematica.
Non insegna informa-tica e nemmeno ginnas-tica.
Eppure si muove, eccome che si muove. E fa di conto, e parla. Snocciola le parole, fa fiorire le lettere, cantare i silenzi e danzare i disegni. Eh? Cosa? Ma che materia è?
È la fantas-tica! La materia inventata da Gianni Rodari.
La FANTASTICA è una materia fatta di lezioni un po’ diverse da quelle ordinarie in cui, attraverso il gioco, la narrazione, l’utilizzo dei gessetti colorati e la manipolazione di oggetti, si parlerà ai bambini di creatività nei suoi elementi di fantasia, immaginazione, invenzione.
Ciascuna lezione cercherà di lasciare ai bambini e ai loro insegnanti piccole regole fantastiche da applicare alla vita di tutti i giorni.
Giocare nelle regole significa imparare divertendosi a stare in gruppo, a rispettare lo spazio dell’altro così come l’altro potrà imparare a rispettare il nostro.
Durante le lezioni verranno utilizzate tecniche d’animazione capaci di creare un buon clima di gruppo. Le esperienze attivate favoriscono nei ragazzi lo sviluppo della consapevolezza, la scoperta delle potenzialità e la loro trasformazione in capacità, permettendo la possibilità di sperimentare e sperimentarsi.
C'era una volta un sasso
Età consigliata: 6-12 anni
Oggetti strani i sassi: sfuggono allo sguardo, all’attenzione. Sono ovunque, sono fermi, stabili, si fanno calpestare dai nostri piedi senza protestare mai.
Ma se scegliamo un sasso tra tanti, lo raccogliamo, se avviciniamo gli occhi e le orecchie, allora scopriremo quante cose un sasso può suggerire…
L’esplorazione sensoriale ci insegnerà a leggere i segni e le tracce che ogni sasso porta con sé, ci aiuterà a scoprire la sua storia, le sue origini.
Esercizi legati al movimento e alla gestione della voce ci guideranno nella sperimentazione di un particolare rapporto con il mondo naturale: aperto, nutritivo, curioso.
I partecipanti costruiranno una storia, ne diventeranno autori e interpreti: guideranno lo sguardo verso ciò che sfugge, dialogando con ciò che ci sembra inutile e scontato, proprio come un piccolo sasso.
Mago per un giorno
Età consigliata: 6-12 anni
Chi non ha mai sentito parlare della regola d’oro del mago “non rivelare mai il segreto”?
Ecco, questa è l’occasione giusta per scoprire cosa si cela dietro le quinte e provare a salire sul “palco” giocando a diventare maghi, anche se solo per un giorno!
Il laboratorio gioca su due piani paralleli che si compenetrano in più momenti: magie che saranno osservate dai bambini e altre che saranno presentate ed insegnate subito dopo.
Introdurremo i più piccoli al mondo della magia e della prestidigitazione proponendo trucchi di magia semplici, calibrati sull’età e la manualità dei partecipanti.
L’intenzione è creare una zona di condivisione possibile tra gli artisti e il pubblico così da suscitare il loro interesse nel diventare apprendisti maghi e al contempo spettatori più consapevoli di questa arte millenaria.
Il laboratorio è strutturato in due momenti distinti:
1) Una esibizione da parte del Mago che si produrrà in un breve show dimostrativo
2) Il laboratorio vero e proprio che vede i bambini come protagonist
NOVITÀ!
Laboratorio di teatro in inglese
Età consigliata: 6-13 anni
Attraverso attività teatrali interattive, i partecipanti acquisiranno maggiore sicurezza in se stessi in contesti inediti rispetto al tradizionale approccio didattico. Il corso offre un ambiente stimolante e divertente, dove i bambini/ragazzi potranno esprimersi liberamente e migliorare le loro competenze linguistiche. Gli esercizi di recitazione e i giochi di ruolo favoriscono l’apprendimento naturale della lingua. Ogni lezione è strutturata per incoraggiare la comunicazione e la creatività, creando una solida base per lo sviluppo personale e linguistico.
Il laboratorio si svolge in lingua inglese con la possibilità di passare all’italiano quando necessario, a seconda del livello di preparazione di studentesse e studenti. Per partecipare al laboratorio è sufficiente anche una conoscenza base della lingua inglese.
Per la SCUOLA PRIMARIA
Durante il corso saranno utilizzati esercizi e giochi teatrali con i seguenti obiettivi:
– team building e sviluppo delle capacità di lavoro in squadra
– sviluppo dell’attenzione e della concentrazione
– lavoro con le emozioni e il loro riconoscimento
– esercizi di movimento e consapevolezza del proprio corpo nello spazio.
Per la SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Saranno utilizzati esercizi teatrali per lo sviluppo delle seguenti skills:
– capacità di lavoro in squadra
– improvvisazione
– storytelling
– creatività e capacità di prendere decisioni rapidamente
La musica e il cerchio
Età consigliata: 6-14 anni
La musica e il cerchio è un laboratorio performativo basato sull’attività del Drum Circle: un’esperienza condivisa, un cerchio di percussioni e altri strumenti, alcuni convenzionali altri no, in cui il gruppo sperimenta la bellezza di suonare insieme.
Il metodo, ideato da Arthur Hull negli Usa degli anni ’80, prevede la presenza di un facilitatore che, in continuo ascolto del gruppo, conduce il cerchio a diventare una vera e propria orchestra, agevolando l’ascolto reciproco e la creazione condivisa di nuovi ritmi e sonorità. Il ritmo condiviso, il clima positivo e divertente che si instaura subito, il coinvolgimento di tutti nell’esperienza portano alla creazione di una partitura musicale divertente e armonica.
Nato come pratica sociale, il Drum Circle rappresenta anche un modo divertente per riuscire a stimolare nei bambini lo spirito di gruppo e, allo stesso tempo, insegnare loro concetti come creatività, autostima, libertà di espressione.